LANZAROTE ESCAPE


Avevo voglia di “svernare” in un posto caldo, vicino, economico, e piacevole, e Lanzarote faceva al caso mio. Tuttavia, perdendo l’aero, e dovendo attendere più di un giorno per il volo successivo, il mini break che andava da mercoledì a domenica (per un totale di quasi 4 giorni), si è rivelato un break nano di 2 giorni e mezzo a essere ottimisti; ecco perchè quindi “Lanzarote Escape” perchè è stata una vera e propria “scappata”! Abbiamo trascorso, come ha ripetuto più volte Giovanna, poco mamma e tutta panna, “un week end da Berlusconi”.

Una volta atterrate..”non ci potevamo credere”.. ci siamo subito dirette al nostro appartamentino presso la struttura Las Acacias in piena Puerto del Carmen, la zona più turistica di Lanzarote, per lasciare i trolley, mettere il costume e beneficiare delle ultime ore di luce! Erano le 17 ma il sole era ancora alto e caldo e leniva dolcemente quel retrogusto amaro persistente derivante dalle disavventure del giorno prima.

Finalmente ci sentivamo in vacanza, e anche se sarebbe durata poco, poco importava. Dovevamo festeggiare e Puerto del Carmen ben si presta a un po’ di movida. Il suo viale è intasato di bar, ristoranti di ogni tipo, souvenir e quant’altro.. Inaugurammo con un “indiano sull’atlantico”.

..e proseguimmo ridenti e danzanti alla Ruta 66.

Le Canarie sono famose per essere isole di origine vulcanica per questo le loro spiagge sono spesso scure, ma a Lanzarote puoi trovare anche acque cristalline e spiagge (simil)caraibiche, in particolare a sud con le sue playa Blanca, Dorada, e la più nascosta e magica playa Papagayo, immersa in una riserva naturale raggiungibile solo a piedi. 


Il tempo era dalla nostra parte, la giornata al mare è trascorsa piacevolmente tra un bagno di sale e un bagno di sole, tra una passeggiata nei negozietti e un gelato gigante.

Lanzarote è ricca di posti da visitare, e noi disponendo di veramente pochissimo tempo, ci siamo affidati a First Minute, che in una giornata ci ha scorrazzato da nord a sud, e da est a ovest, facendoci apprezzare le maggiori attrazioni dell’isola.


Dapprima ci siamo diretti a El Golfo, una sorta di lago verde smeraldo dichiarato riserva naturale, il cui colore è determinato dall’altissima presenza di organismi vegetali che vivono in sospensione.

Poi è stata la volta del giro in cammello direttamente nel parco nazionale del Timanfaya..

..che per quanto mi abbia divertita, mi ha suscitato anche dei sensi di colpa nei confronti di questi animali, poverini, e in particolare per la mia Va’Lentina, che proprio non ne voleva sapere di “scammellarci” tanto era stanca, e probabilmente vecchia!​​​

A quel punto siamo andati sul vulcano, e in particolare ci siamo fermati a vedere gli spettacoli geotermici..

Si era fatta ora di pranzo, e con soli 8 euro in più potevi gustarti un buffet nel nowhere lanzarotiano.. devo dire molto buono e al di sopra delle aspettative, dove ho potuto assaggiare piatti tipici della tradizione canaria, come la minestra di lenticchie.

Dopo pranzo ci siamo recati a La Geria, famosa per i suoi particolari vigneti. Come ben sapete Lanzarote è un’isola ventosa, per questo le vigne sono scavate nella terra..

Alla cantina El Campesin, ci siamo dati alla degustazione..

..fu subito fiesta.. e abbiamo rotto il ghiaccio con una coppia di Reggio Emilia, con cui abbiamo condiviso gran parte del tour.

Poi salimmo, come il vino.. verso il mirador del rio, a osservare l’isola dall’alto, a sentirci piccoli e grandi allo stesso tempo.. Ma le cose più belle arrivano sempre alla fine! Ultima tappa della giornata JAMEOS DEL AGUA.. un piccolo paradiso nascosto, scavato nella roccia, ad opera di Cesare Manrique, l’architetto che ha plasmato gran parte dell’isola,


Tante altre sarebbero state le cose da vedere .. come i giardini di cactus, Arrecife (la capitale), la casa di Cesar Manrique, il mercato di Teguise (solo la domenica), la cueva de los verdes.. e tante altre spiagge, e tante attività.. per questo dico che certamente dovrò e vorrò tornarci magari in combinazione con Fuerteventura e magari perdendo l’aero di ritorno.


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