“El Botellon” è una pratica piuttosto diffusa in gran parte del mondo, nata in Spagna sul finire del ‘900; il termine deriva da “botella” (bottiglia) appunto, per indicare un fenomeno in cui gruppi di numerosi giovani si incontrano per consumare all’aperto bevande alcoliche, ma anche analcoliche (botellon light), con l’obiettivo di stare in compagnia, bere, suonare e ballare in alcuni spazi della città senza la necessità di spendere denaro in locali vari.
Il “botellon” nasce principalmente per risparmiare, ma anche per evitare il “garrafon”, ovvero il consumo di alcol alterato inconsapevolmente. Questa attività si realizza nei luoghi pubblici, come parchi o spazi aperti, e quindi le condizioni meteorologiche sono determinanti.
Si chiama “botellodromos”, il punto specifico dove si è concentrata la pratica del botellon ogni fine settimana.
Esistono anche “botellon itineranti” consumati in metro, a causa della “persecuzione”.
Il fenomeno non viene chiamato uguale in tutta Spagna, infatti in Cantabria e nei Paesi Baschi, la pratica del “botellon” è conosciuta come “hacer litros, ir de litros o litrar”, mentre nella Regione della Murcia come “botelleo”, infine a Siviglia il termine più utilizzato è “hacer lote”.
Tuttavia col passare degli anni le critiche si sono intensificate, soprattuto da parte del vicinato, per il chiasso provocato ogni volta fino all’alba e a causa degli atti di vandalismo che ne conseguono.
Così sono state create delle leggi (ley antibotellon) per proibire/regolare il consumo di alcol per la strada; e a quanto pare la comunità valenciana è quella più rigida di tutta Spagna, applicando multe fino a 300 euro. Non ho mai partecipato a un botellon, eppure qui a Valencia ne ho visti, eccome (per quanto in piccole dimensioni) 😉
Critiche,leggi e multe a parte, relativamente al botellon ci sono stati anche dei Guinnes, come il “Macrobotellon” di Siviglia il 17 marzo 2006 in occasione della “Fiesta de Primavera” con 5000 persone,
e successivamente quello di Granada con una punta di 30 mila persone!
Grazie probabilmente a studenti spagnoli erasmus, il fenomeno del “botellon” ha oltrepassato la frontiera; in Italia, ad esempio a Torino nel Parco del Valentino, a Padova (el botellon veneto), a Milano e a Cagliari, in Francia, Regno Unito, Repubblica Ceca; altri botellon extraeuropei sono rintracciabili in Russia, Svizzera, e ovviamente in America Latina.
A mio parere el botellon è quello che forse più comunemente viene chiamato “rave”! Penso che noi Europei, per certi versi, dobbiamo ritenerci fortunati, perchè un fenomeno del genere non è assolutamente possibile in paesi come America e Australia, dove non ti è concesso consumare neanche una birra in spiaggia in tutta tranquillità.