MAMME ITALIANE A VALENCIA

Generalmente le giovani coppie che vivono in una grande città e che decidono di mettere su famiglia, si spostano un pò fuori dal centro per poter gestire meglio tutto quello che concerne avere uno o più bambini.. ma a Valencia no, perchè pur essendo una grande città offre tutti i servizi e i comfort per godersi la famiglia senza sacrificio! La città infatti presenta numerose iniziative! E io da buona niñera, non posso non essere informata a riguardo, così magari posso portarci i bambolotti che “bado”!

Oggi infatti me ne andrò a questo evento presso il mercado de tapineria.. che si terrà fino a domenica.. http://www.mercadodetapineria.com/

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Previsto sempre per questo week end, ma un pò fuori Valencia, si aprono le porte al Natale (https://www.facebook.com/Parque.Adai?fref=photo)..

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Infine altre giornate cariche di divertimento infantile sono previste per il ponte dell’Immacolata al quartiere di Ruzafa.. http://ruzafaloveskids.com/

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Ma se cercate qualche altra attività ludica per i vostri bambini date un’occhiata anche a questi link:

https://www.facebook.com/Rodalabola

https://www.facebook.com/canguroverde

Grazie al gruppo facebook di “ItalianE a Valencia”, una mamma si è rivolta a me dicendomi che sarebbe stato appropriato al mio blog mostrare Valencia, e la Spagna, anche dal punto di vista dei servizi e supporto che offre a una famiglia, di qualsiasi nazione. L’idea mi piacque perchè ho pensato che sarebbe stato carino inserire un articolo del genere, dal momento che, essendo qui come ragazza alla pari, ho a che fare coi bambini tutti i giorni!

Così, dopo aver fatto alcune domande a Valeria, la giovane mamma italiana che mi ha dato il suggerimento, è venuto fuori che …

1) QUANTI FIGLI HAI?
Due piccoli, Marco di 5 mesi e Iker di due anni e mezzo (un nome italiano e uno spagnolo, la par condicio 😉 )

2) COME FUNZIONA IL SISTEMA EDUCATIVO/SCOLASTICO? VOGLIO DIRE, LA SCUOLA E’ PUBBLICA O PRIVATA? QUANTO COSTA? CI SONO DEI SUSSIDI ?
Ci sono scuole pubbliche, private e “concertadas”, ossia strutture private sovvenziate (parzialmente o totalmente) dallo stato (un mix tra scuola pubblica e privata). Hanno una relativa libertá di gestione ma devono adattarsi alle norme imposte dal Governo (tipo nº alunni/classe, festivi… ). Le mamme lavoratrici ricevono 100€ mese per figlio fino a che il bimbo compie tre anni. Per quanto riguarda i libri ancora non ti so dire perchè i miei bambini vanno al nido.

3) AVENDO I NONNI IN ITALIA, COME FAI ???
Mi porto i bambini con me ovunque e me li godo. In caso di necessitá estrema ho amici stretti o chiamo la babysitter. Ma questo é un discorso lungo. Io sono pro-bambini, non penso diano fastidio, penso semplicemente che siano bambini e che bisogna prenderli come tali. Purtroppo riscontro che in Italia sono sempre piú messi in disparte.

4) IN COSA E’ MEGLIO LA SCUOLA ITALIANA E VICEVERSA?
Non ti saprei dire perché non ho ancora vissuto da vicino la realtá della scuola spagnola, ma mio marito é professore e ci lavora. Dal di fuori mi sembra che il livello culturale sia un pó piú basso ma che si dia molta piú importanza all’aspetto umano.

5) ESISTE LA MATERNITA’? se si, COME FUNZIONA? e PER IL PADRE E’ PREVISTO QUALCOSA?
Sí, esiste; per legge ti spettano 16 settimane (stipendio integro). La madre puó decidere se iniziare la maternitá prima o dopo il parto o se cedere al padre parte del suo tempo di maternitá. Al padre per legge spettano 2 settimane. Dopo la maternitá c’é il periodo di allattamento in cui la madre puó ridurre la giornata lavorativa di un’ora al giorno fino ai 9 mesi del bambino o altrimenti puó decidere di rinunciare a quest’ora ricevendo in cambio due settimane in piú di maternitá.
Le mamme e i papá con bambini a carico possono ridurre la durata della giornata lavorativa a loro piacimento (con riduzione proporzionale dello stipendio) fino agli 8 anni di vita del figlio.

6) PUOI AGGIUNGERE PARTICOLARI CHE RITIENI IMPORTANTI (POSITIVAMENTE E NEGATIVAMENTE) DELL’ESSERE MADRE ITALIANA QUI IN SPAGNA?
Potrei dilungarmi per ore e ore. Gli aspetti positivi:
– La sanitá pubblica funziona mille volte meglio rispetto a quella italiana (e su questo potrei farti scrivere un’articolo a parte);
– La cultura dello stare all’aria aperta;
– Allattare in pubblico non é reato, nessuno ti guarda male. In Italia é tristissimo vedere come il gesto piú naturale tra madre e figlio sia spesso oggetto di critiche e sguardi non del tutto empatici;
– A livello pediatrico qui siamo avanti anni luce!! Com’é possibile che TUTTE le mie amiche danno il biberon ai loro figli?
– Il parto!! Quanti parti cesarei ci sono in Italia? É tremendo!! E le mamme non si informano e lasciano correre, si fanno tagliare… senza informarsi. Magari non sanno che il ginecologo guadagna molto di piú con un cesareo perché si tratta di un intervento mentre il parto naturale no. Tutta questione di soldi… come sempre!
– Ci sono spazi, eventi, associazioni destinati ai bambini e alle famiglie.

evento gioco con la carta igienica

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evento gioco con la farina

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caffetteria con spazio per bambini

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Invece in Italia… che si fa il weekend con i figli? A casa della nonna?
Tuttavia…

Aspetto negativo:
– Essere lontani dalla famiglia, dai sapori e dagli odori che vorrei far sentire ai miei bambini e che mi ricordano la mia infanzia…

Ce ne saranno altri di aspetti positivi in Italia, per caritá, ma non avendo vissuto in Italia da mamma non riesco a vederli per ora…

Infine vorrei ricordarvi che, se sei un genitore italiano qui a Valencia puoi unirti al “neonato” gruppo Facebook “GENITORI ITALIANI A VALENCIA” (https://www.facebook.com/groups/327032410832133/?fref=ts), dove potrai condivedere la tua esperienza di genitore italiano qui in Spagna, e cercare qualche consiglio, trovare qualche idea carina da fare con tuo figlio, e perchè no, farsi anche nuovi amici!

3 pensieri su “MAMME ITALIANE A VALENCIA

  1. 1) badare non è transitivo. Si bada “a” qualcuno. I bambini che bado non è italiano
    2) i puntini di sospensione non sono a discrezione dello scrittore. Sono tre.
    3) si scrive “un po’”. Con l’apostrofo. Non è un accento.
    4) le virgole non dovrebbero mai separare soggetto e verbo, a meno che non ci sia in mezzo un inciso.

    E basta, dopo le prime sei righe mi ero già stufata.

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    • Per avermi scritto tutte queste cose credo che sei andata oltre la sesta riga! So che “BADARE” non è un verbo vero e proprio della lingua italiana per questo l’ho scritto tra virgolette..
      Comunque grazie per le correzioni ..e mi dispiace di averti annoiata!
      Ciao

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