Forse non tutti sanno che la vostra Gallinella, prima di darsi alla fuga era un’aspirante attrice di teatro (dialettale e musical).
Il teatro dunque ha fatto parte della mia vita per più di 10 anni, e per sempre mi provocherà un vortice di emozioni! Ammetto, forse stranamente, che il teatro mi piace più viverlo in prima persona che da spettatrice.. ..e grazie alla cooperativa culturare Teatro Skenè ho potuto rimmergermi (seppur in piccola parte e in maniera tuttavia diversa) a distanza di qualche anno, in quelle sensazioni fatte di camerini, sale trucco, prove, adrenalina “pre-show” e di tutto quello che accade dietro le quinte di un teatro, di uno spettacolo, e di una compagnia teatrale. Infatti un paio di domeniche fa, il 10 Gennaio 2016 per l’esattezza, ho potuto godere di una fantastica passeggiata all’interno del teatro più bello e famoso della mia città!
Sto parlando del Teatro Rossini, che deve il suo nome all’omonimo compositore pesarese Gioacchino Rossini. La visita è molto interessante, e scorre piacevole inizialmente nel foyer con una breve introduzione sul teatro,
dapprima chiamato Teatro del Sole, poi chiuso, poi riaperto, poi crollato a causa di un forte terremoto, e infine riaperto e inaugurato nientepopodimenoche dal tenore Luciano Pavarotti (che a Pesaro ha passato gran parte del suo tempo nella sua villa sul San Bartolo), poi si entra in platea,
dove si ascolta comodamente seduti un pò di storia e di storie sul teatro. Il teatro era un pò quello che io oso definire il nostro attuale facebook, la piattaforma social, reale però; il luogo del divertimento, degli incontri, dei pettegolezzi, dei personaggi illustri. Pensate che una volta non c’erano sedie in platea, bensì queste venivamo portate direttamente da casa dalle masse popolari, che dovevano pertanto sorbirsi gli sputi e/o il cibo lanciato dalla borghesia che dei palchi di proprietà ne faceva un uso “domestico”. I palchi, una volta appositamente chiusi e separati l’uno dall’altro, erano una sorta di mini-monolocale in cui famiglie benestanti venivano ad esempio a cucinare, o dove uomini facoltosi si nascondevano dietro le tende con giovani fanciulle… eh eh eh…
Attraverso platea e palchi si giunge al confine con “l’ignoto dello spettatore”;
una porta con suscritto “vietato l’ingresso” perennemente controllata da un “omino” di servizio segna il confine tra il visibile e l’invisibile di uno spettacolo teatrale. Varcare quella porta è stato un pò come superate il gate di un aereoporto ah ah .. da quel momento iniziava il vero viaggio del teatro !!! Ad attenderci c’erano i camerini, che sono lo spazio personale “a tempo determinato” dell’attore che prende una forma sempre diversa a seconda dell’artista ospitato; è il luogo in cui l’attore può ricreare un pò quell’ambiente che lo fa sentire a casa; ma ahimè non potemmo visitarli perchè era in corso la tourneé di Luca Zingaretti con “The Pride”..
Ma parliamo dell’attore di teatro, colui o colei che in una persona sola incorpora tanti personaggi, e per farlo ha bisogno di abiti di scena appropriati
e di un cerone; non mancano infatti sale trucco e parrucco e la curiosa sartoria, dove ho ritrovato un abito “rossiniano” indossato anni prima per “Road Italy” un programma di Rai 5.
C’è da dire che in teatro è “buona la prima”, dove la bravura di un attore non sta solo nel non sbagliare la propria parte ma anche a recuperare prontamente eventuali errori propri o altrui senza lasciare che il panico prenda il sopravvento; anche se si può pensare che l’attore principale abbia il ruolo fondamentale nella riuscita di uno spettacolo, vi sbagliate! Sappiate che uno spettacolo riesce se tutti e tutto si amalgamano bene.. anche la comparsa di mezzo minuto!! Il giro del teatro non è ancora terminato, dopo la zona artistica infatti si passa alla parte tecnica e alla sua organizzazione, composta di luci da accendere e spegnere al momento giusto, così come sipari da chiudere e aprire, quinte da cambiare, ecc.
Infine ci ritrovammo sparsi sul palcoscenico per le ultime spiegazioni…poi il buio.. un classico e prevedibile “OOOHHH” ruppe il silenzio e d’un tratto si aprì il sipario, davanti a noi si allargava la platea.. l’ignoto dell’attore! Quello è stato il picco massimo di emozione della mattinata, e un flash back mi riportò a quei personaggi che interpretavo e a quei palchi che dominavo fino qualche anno fa..
Se siete interessati a questo giro tra le segrete di un teatro storico quale il Teatro Rossini, prenota la prossima visita a cura della cooperativa Teatro Skené (una garanzia ve lo assicuro).. ci sono ancora 3 appuntamenti in programma: 7 Febbraio, 13 Marzo e 3 Aprile.